All’interno delle organizzazioni Agile c’è una figura che svolge un ruolo importante per il corretto utilizzo della cultura Agile. Questa figura è quella del Manager Agile.
Che differenza c’è tra un Manager Agile e uno tradizionale? Cosa bisogna fare per diventare un Manager Agile?
Un Manager Agile deve essere in grado di ridurre al minimo, se non eliminare, gli impedimenti organizzativi, creare dei margini di errore, avere l’abilità di un coach e basare la sua leadership sulla collaborazione. Inoltre abbiamo identificato 10 caratteristiche distintive del Manager Agile:
Il Manager Agile agisce anticipatamente e quindi previene i problemi. Prima di cominciare un nuovo progetto porta a termine quello corrente. Nelle organizzazioni convenzionali basate sulla saturazione delle risorse le persone che non sanno dire di no saranno le prime a scoppiare e a dire di NO a tutto. Le organizzazioni Agile non si basano sul concetto di saturazione delle risorse tenendo occupate le persone a tutti i costi. Si basano sui risultati che portano valore al cliente finale nel modo più efficace possibile. Il manager Agile è consapevole di questo e salvaguarda i suoi team da un surplus di difficoltà, tutelandoli da un sovraccarico di problemi.
Una cultura di squadra basata sulla condivisione delle idee e soluzioni aumenta la soddisfazione dei lavoratori e la qualità dei prodotti o servizi che offre l’azienda perché ogni team si impegna a fornire lo standard di lavoro più elevato possibile. Il focus é il valore per il cliente finale.
Una cultura product-centrica focalizza le persone su ottenere i risultati richiesti top down a discapito della soddisfazione del cliente, le focalizza sul far quadrare i numeri piuttosto che ascoltare i clienti. Se lo scopo, il budget e i tempi sono stati rispettati il prodotto/progetto é un successo.
Al contrario nella cultura Agile il team si focalizza sul cliente. Non si tratta di quantità quindi, ma prevalentemente di qualità. Le organizzazioni Agile sono costruite intorno a team autogestiti, plurifunzionali e responsabili end to end dell’intero processo che sono in grado di elaborare indipendentemente la migliore strategia per ottenere il migliore risultato.
Un Manager Agile capisce l’importanza della sperimentazione e la incoraggia. In pratica prova a vedere cosa funziona e cosa non funziona nel modo più veloce possibile con clienti reali. Il focus passa dall’elaborare piani all’azione concreta. Gli esperimenti devono essere rapidi, in questo modo si minimizzano anche i rischi. Gli aggiornamenti e le revisioni dei progetti e dei processi devono essere continue per comprendere e soddisfare i desideri del cliente.
Il manager Agile ha un’attitudine nei confronti dei fornitori estremamente cooperativa. Instaura un rapporto di collaborazione basato sulla fiducia reciproca.
L’attitudine delle organizzazioni convenzionali é invece di tipo contrattuale, tenta di prevedere tutte le variabili e di imbrigliare il fornitore all’interno di vincoli precisi.
Non considera le necessità e il potenziale contributo del fornitore che alla prima occasione se ne approfitterà. Il manager Agile considera i fornitori quasi un’estensione dei suoi teams. Quando é un fornitore ad offrire competenza al team di sviluppo viene considerato una fonte alternativa di “energia” e a tutti gli effetti diventa parte del team stesso.
Persegue una cultura basata sulla possibilità di progredire in modo costante e continuativo.
Crea e mantiene un ambiente dove apprendimento e sperimentazione sono largamente voluti.
Incoraggia le persone e lascia loro il tempo e lo spazio per apprendere e fare progressi.
Nelle organizzazioni tradizionali la gestione degli errori avviene attraverso la ‘cultura della colpa” che sviluppa sistemi difensivi e azzera la propensione al rischio e ogni forma di sperimentazione.
Il manager Agile, specialmente nei momenti di difficoltà, incoraggia incontri di retroispezione per identificare le aree di miglioramento da sperimentare nelle successive iterazioni.
A intervalli regolari spinge il team a riflettere su come diventare più efficace, a regolarsi e adattare il proprio comportamento di conseguenza.
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Il manager Agile non si nasconde in un ufficio separato, non si stacca dal contesto produttivo ma é parte lui stesso del luogo di lavoro dove “avvengono le cose” e dove si crea il valore. E’ consapevole che una conversazione faccia a faccia é il modo più efficiente ed efficace per comunicare con il team. Sa che la separazione tra chi decide e chi esegue porta alla demotivazione, alla disincentivazione e alla deresponsabilizzazione. Il manager Agile prende decisioni integrandole nel lavoro produttivo e le distribuisce.
Un manager Agile facilita l’auto-organizzazione gestendone i limiti.
Controllare le persone incentiva comportamenti disfunzionali e accresce il disimpegno.
Il manager Agile fa in modo di ridurre la dipendenza dei teams dal management e ciò accresce il loro senso di responsabilità.
In questo modo può fondare i progetti su individui motivati dando loro l’ambiente e il supporto di cui hanno bisogno e confidando nella loro capacità di portare il lavoro a termine.
Un manager Agile coinvolge le persone facendo chiarezza sullo scopo e sugli obiettivi dell’organizzazione, deve essere una fonte di ispirazione e permette al suo team di allinearsi alla stesso scopo e agli stessi obiettivi.
Quando non c’é chiarezza le persone diventano multitasking senza sapere cosa fanno e perché lo fanno. Il multitasking genera spreco e il manager Agile salvaguarda i suoi teams dal lavorare in contemporanea su diversi progetti. Per realizzare tutto questo chiarisce al team sia gli obiettivi, dove vuole arrivare, che lo scopo, perché vuole raggiungere quegli obiettivi, ed indica la direzione.
Un manager Agile conosce l’importanza e il potere della stabilità del team.
Non si permette di cambiarne la composizione, se avvengono cambiamenti é perché il team stesso li ha richiesti. Non dimentichiamo che i team si compongono su base volontaria e che sono auto-organizzati.
Il suo ruolo é quello di facilitare i cambiamenti proposti sempre rispettando l’autogestione del team.
Non può adottarli perché un manager Agile é consapevole che la performance di un’organizzazione é il risultato di tutto il sistema e non dei singoli individui.
Premiare le persone singolarmente, oltre ad innescare situazioni competitive, ha poco senso quando la maggior parte della loro performance é il frutto dell’interazione tra team, clienti, strumenti, processi ed altri aspetti dell’organizzazione sui quali solitamente i singoli hanno poco controllo.
Invece di lasciare ad ogni persona la responsabilità del proprio sviluppo e assicurarsi che ciascuno possa accedere alle risorse e ottenere il feedback necessario per migliorare, indica veramente le potenzialità e i punti di forza delle persone.
Un Manager Agile è l’insieme di tutte queste caratteristiche e anche di più. Possiede infatti delle abilità che sono tipiche dell’executive coaching per mettere in pratica tutto quello che abbiamo visto sopra essere di sua competenza. Per questo molto spesso e più convenientemente il Manager Agile è prima un Agile Coach completo in grado di affrontare ogni impedimento in cui il team o l’azienda intercorre.
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