I manager Agile sono le persone più preparate per prendere decisioni nell’organizzazione e sono coloro che hanno una maggiore visione d’insieme e di lungo periodo. Sono anche coloro che meglio sanno applicare il pensiero sistemico e vedono l’organizzazione come sistema, sono quindi attenti alle implicazioni che una decisione può avere sull’intero sistema.
Vediamo quali sono le loro principali aree di intervento e quali nuove competenze mettono in atto.
I manager o leader Agile sono responsabili di insegnare, non gli aspetti tecnici, ma gli strumenti che permettono alle persone di applicare un approccio di pensiero, insegnano quindi alle persone a pensare con la propria testa. Per fare questo utilizzeranno gli strumenti del coaching. Per essere credibili avranno conoscenze specifiche del proprio settore di lavoro, spesso se sono tecnici sono diventati responsabili proprio per il fatto che erano i più bravi quindi sono in grado di vedere le criticità e di fare le domande giuste.
Il manager Agile garantisce e salvaguardia queste 4 aree:
Le organizzazioni Agile sono votate al miglioramento continuo e se questo venisse a mancare l’organizzazione non potrebbe più conseguire alcuna evoluzione, caratteristica primaria di ogni forma di mindset Agile e di agility organizzativa. Quindi un manager Agile deve assicurarsi che l’organizzazione persegua costantemente e implacabilmente il miglioramento continuo.
Servant leadership significa che essendo più esperti il compito dei manager è quello di intervenire a supporto degli operativi quando si trovano in difficoltà nel prendere una decisione per mancanza di competenze o preparazione.
I leader o manager Agile si assicurano un apprendimento continuo, affinché l’azienda diventi una learning organisation. Quando si presenta un problema occorre risolverlo e assicurarsi che non si ripeta, non solo localmente dove è stato identificato, ma globalmente in tutta l’organizzazione. Questo approccio al consolidamento delle nuove conoscenze è importante per costruire un’organizzazione che apprende come sistema e che non è costantemente impegnata a risolvere le emergenze.
Le organizzazioni Agile assumono la configurazione organizzativa di una serie di team indipendenti e autonomi responsabili del processo end to end che porta valore al cliente. Per ridurre le interdipendenze tra i team e assicurare un risultato finale che appare univoco a chi riceve il risultato del lavoro dei team occorre molto lavoro di preparazione che coordini gli sforzi congiunti di tutti i team in una visione e risultato comuni. Quindi il leader o manager Agile si occupa di coordinamento tra i team e lo fa attraverso la costituzione e manutenzione di un architettura collaborativa.
Se ora prendiamo in considerazione COME i manager Agile approcciano queste quattro aree vediamo che emerge una caratteristica su tutte. Se il manager abbandona la modalità tradizionale di comando e controllo e interviene a supporto di persone e team non potrà più dir loro cosa fare, dovrà aiutarli a trovare le proprie soluzioni autonomamente. Ma questo è il ruolo che svolgono i coach, gli allenatori, e poiché uno dei presidi, l’apprendimento continuo, prevede che siano persone e team a sviluppare costantemente nuovi apprendimenti attraverso sperimentazioni, il ruolo del manager sarà proprio quello di allenarli a fare sperimentazioni. Ecco dunque che diventa un facilitatore di team auto-organizzati e autonomi e coach di persone e team.
Più precisamente il nuovo ruolo consiste:
Riprende un po’ tutti gli elementi che abbiamo detto in precedenza. Il suo habitat primario sarà il piano produttivo, saprà usare la facilitazione per rimuovere gli impedimenti che sono dei limiti all’efficienza e al progresso dei team di lavoro in aree che sono fuori dalla loro auto-gestione. Si tratta di limiti dovuti a procedure, processi e struttura stessa delle grandi organizzazioni. Il suo compito sarà quello di portare il team all’autonomia e all’indipendenza e di aiutare e facilitare il coordinamento tra i molti team. Il suo ruolo non sarà solo metodologico, sarà quello di supportare la diffusione del mindset Agile a ogni livello e di spingere l’orientamento dell’organizzazione verso la collaborazione, la fiducia e la trasparenza. Per farlo utilizzerà prevalentemente le pratiche del coaching, ovvero farà domande per stimolare i team a trovare soluzioni astenendosi dal portare le proprie soluzioni.
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