Le organizzazioni Agile nei loro sistemi operativi hanno gestito meglio delle altre l’impatto della pandemia di Covid-19. Perché?
Per molte organizzazioni il primo effetto dello scoppio della pandemia é stata una sfida sia al loro sistema operativo che al loro modello di business.
Hanno dovuto mettere tutto in discussione: da come e dove le persone lavoravano (smart working), al rapporto con i clienti, a quali prodotti erano più competitivi e quali potevano essere velocemente adattati. Il modo tradizionale di fare business, la precedente relazione con il cliente, il vecchio rapporto con i fornitori e la classica collaborazione con i colleghi, o semplicemente qualsiasi cosa andasse portata a termine, nell’emergenza creata dal Covid-19 avrebbe semplicemente fallito.
Molte organizzazioni, Agile o non, per sopravvivere, hanno dovuto rapidamente mutare direzione di fronte al cambiamento di contesto e alle circostanze inaspettate.
Hanno dovuto accelerare il processo decisionale mentre miglioravano la produzione imparando ad usare la tecnologia e i dati in modi diversi e allargare l’ambito di innovazione. Hanno quindi sperimentato, almeno parzialmente, pratiche di Agility Organizzativa.
E ha funzionato: molte aziende in settori differenti e diverse configurazioni geografiche hanno portato a termine compiti difficili e ottenuto risultati positivi in tempi record un tempo impensabili.
Fonte: McKinsey
Fonte: McKinsey
Al centro di questi esempi ci sono organizzazioni che allo scopo di adattare velocemente il proprio business hanno utilizzato pratiche comunemente associate con l’agility, e in questo modo hanno prontamente reagito a un evento imprevedibile ed improvviso, e si sono focalizzate sulle nuove priorità che emergevano man mano.
Quelle che sono riuscite a fronteggiare l’incertezza, l’instabilità e la complessità create dalla pandemia (ma oggi é il mondo stesso a configurarsi come un sistema molto complesso, precario ed instabile…) hanno rimosso i confini, semplificato i processi, dato potere alle persone in prima linea e sospeso le gerarchie e la burocrazia, totalmente disfunzionale in un mondo complesso.
Sotto la pressione della crisi le organizzazioni che si sono rivolte a pratiche agile hanno creato tempestivamente un’infrastruttura operativa per permettere lo smart working e quindi hanno rinunciato all’iter tradizionale a favore della risoluzione rapida dei compiti al fine di portare risultati in tempi brevi.
Secondo una ricerca di McKinsey la caratteristica principale delle aziende che hanno reagito meglio all’impatto della pandemia sul loro business é quella di aver integrato pratiche agile nella maggior parte del loro sistema operativo. Quelle che hanno ottenuto le prestazioni migliori sono organizzazioni Agile “mature”, che hanno attuato una trasformazione profonda nel loro sistema prima della pandemia.
In merito all’evoluzione dei 5 Big Tech (Facebook, Apple, Google, Microsoft, Amazon) Jeffrey Cole, direttore del Center for Digital Future alla University of Southern California, ha dichiarato che “L’accelerazione dei cinque Big Tech é evidente - si deve soltanto prenderne atto - la loro é una storia di “rottura” dagli schemi tradizionali, é così che si sono affermati. E in un periodo di rottura senza precedenti com’é stato il Covid-19 le cinque grandi non potevano che avanzare: nuotano nel loro elemento”.
Infatti, le organizzazioni Agile sono equipaggiate per rispondere e reagire a un ribaltamento come é stata la pandemia di Covid-19, esse sono per loro stessa natura veloci, resilienti e adattabili.
Questo comporta una decisione (o perlomeno insinua un dubbio) per le organizzazioni “meno” Agile - che però hanno avuto esperienza positiva dopo l’introduzione di pratiche Agile durante la pandemia -: mettiamo da parte le pratiche Agile che abbiamo adottato durante la pandemia e ci hanno permesso di attraversare la crisi ritornando al tradizionale modus operandi o al contrario le intensifichiamo e le promuoviamo trasformando il nostro mindset?