Struttura organizzativa: cosa è e quali sono i modelli principali

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Struttura organizzativa: cosa è e quali sono i modelli principali

Ogni organizzazione prevede una struttura organizzativa che influenza molto le attività e il raggiungimento degli obiettivi di un’azienda.

Ma cosa è esattamente la struttura organizzativa?

La struttura organizzativa può essere definita come:

un sistema che delinea come certe attività sono dirette per raggiungere gli obiettivi di un'organizzazione. Queste attività possono includere regole, ruoli e responsabilità.

Inoltre la struttura organizzativa determina anche come le informazioni si muovono all’interno dell’organizzazione.

La struttura organizzativa, come si può intuire, può assumere molte forme in base a:

  • obiettivi
  • dimensioni
  • mercato di riferimento dell’organizzazione
  • esperienza o maturità aziendale
  • modello operativo
  • scenario

Dunque esistono numerose strutture organizzative che vengono anche ibridate tra loro, ma principalmente possiamo considerarne otto. Vediamole a partire da quella più diffusa, cercando di capire anche quali sono i principali vantaggi e gli svantaggi di ogni struttura.

Le strutture organizzative

1) Struttura organizzativa gerarchica

Il modello gerarchico è il tipo di organigramma più popolare. È un modello che deriva dal paradigma di comando e controllo.

In una struttura organizzativa gerarchica, la catena di comando va dall'alto (per esempio, il CEO o il manager) verso il basso (per esempio, gli impiegati di primo e di secondo livello) e ciascun impiegato sottosta al controllo di un supervisore.

Gli impiegati a loro volta sono raggruppati in base a diversi fattori (per esempio geografico o prodotto).

In seguito vedremo una struttura che prende molto spunto da quella gerarchica, che prende il nome di funzionale.

Tornando alla struttura piramidale-gerarchica, presenta dei vantaggi quali:

  • la chiarezza delle responsabilità;
  • percorsi di carriera già definiti;
  • chiarezza delle comunicazioni verticali top-down.

Questa struttura presenta però molti svantaggi: eccessiva burocrazia con tutte le sue conseguenze, le persone ai livelli operativi e inferiori vengono trattate come mere risorse che devono solamente eseguire compiti e senza prendere decisioni, ottenendo in questo modo disengagement da parte loro, fino a veri e propri comportamenti di sabotaggio in azienda; ogni dipendente e manager essendo raggruppato in uno specifico gruppo cercherà di fare gli interessi del proprio dipartimento anche contro gli interessi dell’organizzazione; pessima coordinazione e comunicazione tra reparti.

2) Struttura organizzativa funzionale

La struttura organizzativa funzionale simile a quella gerarchica, è basata su “funzioni” o reparti funzionali, nelle quali i dipendenti che hanno una determinata specializzazione e abilità vengono raggruppati nello stesso reparto (Marketing, Sales, HR, Finance ecc.).

Ogni dipartimento è separato e viene gestito indipendentemente.

Derivando da quello gerarchico presenta gli stessi svantaggi, mentre come vantaggio ha quello di permettere ai dipendenti di sviluppare molto bene la propria specializzazione che però può essere anche un grosso svantaggio a livello individuale perché rischi di avere una visione limitata dell’organizzazione, dei suoi processi, della strategia che si ripercuotono poi a livello aziendale, ma anche perché oggi è sempre più richiesto avere persone che abbiano le cosiddette t-shaped skills.

3) Struttura organizzativa a matrice

Tipica delle organizzazioni che lavorano per progetti, ciò che la differenzia dalle prime due strutture organizzative è nelle relazioni e responsabilità.

Infatti continua ad esistere il concetto di raggruppamento delle competenze in un’unica funzione con il suo responsabile, ma a questo si aggiunge anche un secondo responsabile che è quello di progetto.

Quindi ciò comporta che i dipendenti di livello inferiore dovranno riferire ad entrambi i manager.

A differenza delle strutture precedenti, per ogni progetto si formano dei team interfunzionali che si formano per progetti speciali.

Questa struttura presenta dei vantaggi quali, una organizzazione maggiormente adattiva grazie alla formazione di team multifunzionali che lavorano su progetti e i dipendenti lavorano al di fuori dei dipartimenti accrescendo delle abilità che vanno fuori anche dalla loro specializzazione per soddisfare la riuscita dei progetti.

Si può però anche intuire quali sono gli svantaggi e le debolezze di queste strutture:

  • conflitto per le risorse tra responsabili di reparto e responsabili di progetto;
  • disfacimento dei team alla fine del progetto;
  • risorse migliori vengono oberate di lavoro, lavorando su più progetti in contemporanea;
  • scarsa soddisfazione dei dipendenti dato dal loro continuo spostamento tra progetti impedendogli dunque di portare a termine un progetto.

4) Struttura organizzativa divisionale

Questo tipo di struttura viene adottata generalmente da grandi multinazionali che si stabiliscono su mercati o territori diversificati e che hanno anche una forte diversificazione di prodotto.

Questo tipo di struttura è quindi formato da più divisioni o business unit composte dalle risorse e le funzioni necessarie per sostenere il business di quel mercato, prodotto o area geografica.

Alcune funzioni rimangono a livello centrale come quelle di amministrazione, gestione del personale e sistemi informativi che prestano i loro servizi alle divisioni come fossero organi di staff.

Per individuare meglio cosa sono le divisioni si può dire che sono un’azienda all’interno di una organizzazione più grande.

I principali vantaggi sono:

Come contro presenta:

5) Struttura organizzativa piatta (Flat organization)

Questo è un tipo di struttura che viene soprattutto adottata da piccole aziende e start-up nella loro fase iniziale, ma alcune organizzazioni mantengono questa struttura poiché incoraggia meno supervisione e più coinvolgimento da parte di tutti i dipendenti.

Ciò che caratterizza questa struttura è l’eliminazione dei livelli di middle management. Detto questo ci sono comunque superiori a cui le persone riferiscono, ma ciò che le diversifica ulteriormente dalle strutture tradizionali è che il potere decisionale è condiviso con i dipendenti che possono dunque rispondere in modo efficiente e produttivo alle richieste dei clienti o del contesto.

I vantaggi sono numerosi:

  • miglior comunicabilità e coordinazione;
  • maggior soddisfazione dei dipendenti che prendono decisioni e si assumono responsabilità.

Anche questa struttura ha i suoi contro tra cui:

  • rischio di avere dipendenti con abilità e conoscenze più generalizzate;
  • richiede che le persone siano fortemente motivate, poiché nessuno detta quotidianamente mansioni e ordini;
  • molte start up abbandonano questa struttura per paura di perdere il controllo una volta cresciute.

6) Struttura organizzativa a Team

Le strutture organizzative basate sul team sono agli antipodi di quelle convenzionali gerarchiche poiché abbattono completamente i silos.

Infatti sono aziende composte da diversi team multifunzionali e sono aziende caratterizzate da estrema flessibilità, potere decisionale decentrato e forte collaborazione e lavoro di squadra con il vantaggio di:

  • rispondere in maniera efficace ai problemi;
  • avere maggiori livello di produttività e performance;
  • miglior comunicabilità e trasparenza grazie all’abbattimento dei silos;
  • la carriera si sviluppa in modo cross-funzionale facendo crescere le persone con t-shaped skills.

Sebbene abbia numerosi vantaggi, ha come contro:

  • Richiede da parte delle persone un cambio di paradigma poiché va contro i principi e gli assunti del paradigma con cui siamo cresciuti
  • Come detto in precedenza richiede che le persone siano estremamente motivate e volenterose ad assumersi responsabilità.

7) Struttura a Network di team

La penultima struttura organizzativa che vediamo è quella a network che si basa su flussi e processi di lavoro orizzontali.

Bisogna pensare a queste organizzazioni come aziende composte da network di micro-piccole imprese autonome tra loro che cooperano per portare valore al cliente finale.

Questo tipo di struttura è più decentralizzata e più flessibile delle strutture viste in precedenza.

Anche in questo caso ogni lavoratore è un decision maker e può dare vita a numerosi progetti o nuove microimprese grazie alla rete di relazioni che si formano in questo tipo di organizzazioni e grazie al clima di massima cooperazione e simmetria informativa che si crea.

Vediamo anche qui quali sono i pro e i contro:

Pro:

  • permette di visualizzare e comprendere , i flussi di lavoro, i processi e la complessa rete di relazioni di cui è composta l’azienda;
  • Maggiore flessibilità e agilità.

Contro:

8) Platform organizations

Infine abbiamo una struttura emergente che prende il nome di platform organizations, anche denominate loosely coupled organisation.

Il termine piattaforma definisce un insieme di capacità software ('strumenti') vagamente integrate ed estensibili che possono fornire mezzi per l'automazione, la comunicazione, il coordinamento e la cooperazione attraverso reti grandi e possibilmente multi-organizzate.

L’azienda assume dunque la configurazione di una piattaforma a struttura modulare di interscambio dove al suo interno ci sono microimprese per ogni nicchia di mercato che sono libere di crearsi intorno a un nuovo progetto o servizio e di evolversi.

L'uso di piattaforme, permette alle aziende progressive di essere in grado di rispondere più rapidamente alle richieste degli utenti.

Quindi si viene a formare un’ecosistema di aziende, network of network che interagiscono tra loro e che dipendono dalle reciproche abilità.

Qual è allora il ruolo dell'azienda? Stabilisce le regole e fornisce risorse (come i finanziamenti per l'avvio) alle micro-imprese.

I pro e contro sono simili a quelli già visti nella struttura precedente.

Breve riflessione sulla scelta della struttura organizzativa

Che tu stia crescendo come start up o piccola impresa e voglia comprendere quale struttura organizzativa adottare, o che invece nella tua azienda si stia per implementare una nuova struttura organizzativa o riorganizzazione aziendale, ricordati che non esiste una struttura giusta o definitiva.

É importante però considerare il contesto economico sociale al cui interno si trovano anche le imprese.

Ci troviamo in un’epoca di forte instabilità, meglio definito come V.U.C.A. (Velocity, Uncertainty, Complexity, Ambiguity).

L’unica possibilità per navigare in un mondo imprevedibile è uno stato di adattamento continuo e sperimentazione permanente.

Inoltre per le aziende è importante considerare che c’è stato un importante cambiamento economico sociale che vede lo spostamento della competizione dal battere i concorrenti allo stabilire una relazione unica con i propri utenti, ancor prima che diventino clienti.

Costruire delle forti relazioni con gli utenti e clienti, diventa sempre più difficile.

Di fatto la digitalizzazione ha potenziato le interazioni in modo continuo e molto ricco al punto che le aspettative dei consumatori sono accresciute drammaticamente.

Questo ha portato il design del servizio ad essere il vero elemento di differenziazione e a guidare il vantaggio competitivo

Le aspettative dei consumatori hanno elevato la sfida e il vantaggio di continue innovazioni a vantaggio dei consumatori non è mai stato così accentuato.

Inoltre i clienti pretendono che tutti i servizi siano erogati in modo fluido, rapido e senza soluzione di continuità.

Che cosa significa tutto questo in termini di struttura organizzativa?

Che le strutture che si fondano sul sistema gerarchico/piramidale ( gerarchico, divisionale, funzionale e matriciale) non sono più efficaci.

Infatti questo tipo di struttura caratterizzata da rigidità e scarsa capacità di cambiamento e adattamento poteva essere conveniente nel xx secolo, perché il mondo, non ancora pervaso dalle odierne tecnologie, era prevedibile e abbastanza stabile.

Le aziende che si strutturano in questo modo inoltre sono concentrate sull’efficienza interna e dei singoli reparti, sono product centriche e si focalizzano su risultati di output, tutti aspetti che non impattano positivamente sul cliente.

Infatti al cliente che è sempre più esigente, interessa la performance complessiva dell’azienda e vede e pretende che l’azienda sia un unico organismo omnicanale e non una serie di dipartimenti dove vige una inefficace coordinazione e comunicazione.

Infine il potere decisionale è in mano al top management, troppo lento ormai per rispondere al tasso esponenziale di cambiamento della quarta era industriale e alle richieste repentine dei clienti.

Dunque che forma assumere?

Non è tanto quale modello organizzativo assumere, ma quale modello operativo implementare.

Infatti le aziende convenzionali che hanno disegnato a tavolino il loro organigramma e non hanno tenuto in considerazione le attività e i processi che portano valore al cliente finale, sono quelle che oggi si ritrovano in maggior difficoltà.

É il modello operativo a dettare il modello organizzativo e non il contrario.

Premesso ciò, però possiamo dire che oggi i modelli operativi che portano valore al cliente finale, sebbene siano unici per ogni impresa, dettano un modello organizzativo privo o con ridotte gerarchie.

Prima abbiamo visto le principali strutture organizzative che presentano questa caratteristica.

Alla base delle ultime quattro strutture che abbiamo visto ( team, network, flat e platform) c’è il paradigma di autonomia condivisa che ha successivamente dato vita al Mindset Agile e alla Business Agility ormai essenziali da adottare per qualunque tipo di organizzazione.

Di fatto, oggi, visto il contesto descritto poco sopra, le uniche organizzazioni che sono in grado di portare valore al cliente e di adattarsi a questo nuovo contesto sono appunto quelle che hanno adottato la Business Agility che comporta il passaggio da un sistema basato su catene del valore lineari a un ecosistema di networks in cui dati, informazioni, conoscenze e valore fluttuano tra le parti dell’ecosistema.

Questo significa che l’organizzazione prenderà la struttura organizzativa dettata dal modello operativo e si configura come un network di team responsabili del processo end to end e del valore che portano al cliente. Un sistema di microimprese.

Alcuni esempi di aziende Business Agile sono: Haier, Buurtzorg, Nucor, Valve e molte altre.

Spero dunque che questo articolo abbia fatto chiarezza sulle principali strutture organizzative e quali oggigiorno conviene adottare.

Se vuoi saperne di più su Agile, l’impatto che ha avuto nelle organizzazioni e su quali organizzazioni scarica la guida introduzione ad Agile

Pubblicato da Luca Siniscalco il

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